Interessante intervento di Bini Smaghi la sera di giovedì 15 dicembre alle cantine Dei di Montepulciano in occasione dell’incontro per gli auguri di fine anno di Confindustria Toscana Sud.
Due punti ho trovato particolarmente interessanti da cui ho tratto le mie seguenti considerazioni:
1) le PMI italiane si devono mettere in testa che “il piccolo è bello” è finito da un pezzo. Il credito per chi ha prospettive di crescita c’è in abbondanza mentre di finanziamento per chi tira semplicemente a campare ce ne sarà sempre meno. Acquisizioni, fusioni, sinergie, joint ventures ed altri strumenti di aggregazione diventeranno scelte strategiche fondamentali. Chi cercherà di fare tutto da solo è destinato alla scomparsa.
2) l’Italia deve svoltare dal punto di vista della cultura d’impresa e del profitto. Ci lamentiamo che ci sia poco lavoro, che i giovani disoccupati hanno raggiunto livelli africani (media nazionale del 36% significa ben oltre il 55% in certe Regioni) ma chi dovrebbe dare loro un lavoro? Lo Stato, il terzo più indebitato al mondo? Solo le aziende sane e competitive lo potranno fare. E come possono nascere nuove imprese in un paese che ancora oggi considera il profitto un peccato, in cui chi è ricco si deve quasi vergognare, dove mille lacci e lacciuoli impediscono di realizzare rapidamente i migliori progetti imprenditoriali e dove non appena organizzi il lavoro in modo altamente efficiente le persone cominciano subito a sentirsi sfruttate?