Formazione
23 Lug 2014

Il coaching per lo sviluppo professionale e personale: intervista a Gianluca Breschi

In molte fasi della nostra vita, in particolare a fronte di un nuovo percorso professionale o di un cambiamento, ci ritroviamo spesso a dover fare delle scelte importanti, non sempre facili e scontate, a cui non sappiamo dare una risposta efficace.

La causa principale di queste situazioni è che in noi è attivo un pilota automatico che ci sta portando in una direzione che non è quella che realmente vogliamo perciò, prima di qualsiasi altra cosa, è necessario fare un lavoro su noi stessi, sui nostri valori, sulle nostre capacità, desideri e volontà per capire cosa vogliamo veramente, come ottenerlo e soprattutto come rimuovere gli ostacoli che impediscono la soddisfazione delle proprie aspirazioni personali. 

Lavorare su stessi dunque…facile a dirsi ma non a farsi, soprattutto quando siamo di fronte ad ostacoli chiamati Formazione e Lavoro. Noi di CTQ Spa sappiamo quanto sia fondamentale questo aspetto per inserirsi con successo nel mondo del lavoro e conoscere e saper gestire le proprie potenzialità per affrontare al meglio ogni occasione o difficoltà.

Rilevando in maniera sempre più strutturata tale gap motivazionale nei partecipanti ai nostri Master Aziendali, abbiamo inserito nel calendario didattico un’attività di Coaching con l’aiuto di un professionista in materia, il Dott. Gianluca Breschi, formatore e coach di lunga esperienza. Il Dott. Breschi ha lavorato per molti anni su progetti di formazione e coaching per aziende multinazionali come Apple, Nokia, Euronics e molte altre, con lo scopo di ottenere risultati di crescita personale e professionale partendo dalle aspirazioni dei partecipanti. Lo abbiamo intervistato per capire meglio come si svolge l’attività di coaching e come questa possa supportare l’ingresso al mondo del lavoro.

1)  Cos’è il Coaching e come è strutturato il suo intervento all’interno dei Master Aziendali CTQ?

Il Coaching è una metodologia formativa che aiuta le persone nella loro crescita personale e professionale. Ne i Master Aziendali CTQ, attraverso modalità di ascolto attivo, fornisco supporto ai partecipanti nel reperire le risorse di motivazione interna e le modalità di comunicazione interpersonale più idonee per raggiungere obiettivi lavorativi precisi.

2)  Sulla base della sua esperienza in aula, quali sono oggi le principali cause di de-motivazione riscontrate fra i giovani che si approcciano per la prima volta al mondo del lavoro? 

I giovani sono inevitabilmente condizionati da certe situazioni e meccanismi presenti nella nostra società. Per esempio, l’instabilità della situazione economica, la precarietà delle posizioni lavorative, la tendenza diffusa delle aziende ad assumere persone con esperienza, e così via. Se da un lato è innegabile che queste difficoltà esistano, occorre tuttavia capire che la nostra motivazione personale, e quindi la spinta a ricercare e ottenere lavoro, non dipende da ciò che accade, ma dalla nostra capacità a sviluppare determinate credenze in merito a ciò che accade. Se siamo capaci di vedere oltre le difficoltà e di immaginare vividamente il nostro futuro, possiamo andare molto più lontano.

3)  Quali sono, secondo lei, le criticità e i punti di forza su cui lavorare per affrontare al meglio un colloquio di lavoro?

Di solito è l’ansia da colloquio l’aspetto da curare più attentamente. E’ utile gestire positivamente la propria emotività, in modo da comunicare efficacemente al selezionatore come le nostre qualità personali possano essere utili all’azienda.

4)  Una volta che una persona diventa consapevole dei suoi punti di debolezza, su cosa deve lavorare per imparare a gestirli e migliorarli a suo favore? 

Accettare di avere dei punti deboli e decidere di affrontarli è il primo passo fondamentale. Ci permette di conoscerci meglio, di ridurre certi atteggiamenti improduttivi e di evitare di commettere gli stessi errori.

Occorre tuttavia evitare di focalizzarsi troppo sui nostri punti deboli. “Ciò su cui ci concentriamo, si rafforza!” L’aspetto più interessante è acquisire piena coscienza dei propri punti forti, per farne un elemento di distinzione nel mercato del lavoro, in modo da far sì di essere scelti.

5)  Perché crede sia importante inserire all’interno de i Master Aziendali CTQ un intervento sul Teamworking? E’ più importante lavorare sul singolo o sul gruppo?

E’ la forza e la coesione di un gruppo ben motivato a fare la vera differenza in un mercato altamente competitivo. Si pensi all’importanza elaborare strategie vincenti in un Consiglio d’Amministrazione, alla generazione di nuove idee o alla risoluzione di problemi all’interno di gruppi di lavoro.

Il singolo assume un ruolo specifico all’interno del gruppo e dà il suo contributo alla causa comune. Quindi è altrettanto importante sia lavorare sul singolo per incentivare la sua cooperazione sia sull’intero gruppo per tenerlo sempre allenato e ben affiatato. Questo prevedere il mestiere di Coach!

di G. Petrarca

Stage & Placement Junior Specialist