Il futuro della nostra società chiede un nuovo paradigma dalla portata rivoluzionaria che si sta velocemente diffondendo: è quello della Produzione snella.
La crisi a tutto tondo che ha colpito il mondo economicamente avanzato negli ultimi anni, ci ha posto dinnanzi all’esigenza di ragionare sul nostro operato e rivedere i modelli finora diffusamente accettati.
I mercati finanziari hanno lanciato (e continuano a lanciare) un allarme chiaro sulla debolezza delle economie occidentali, suggerendo un fondamentale disequilibrio tra la creazione e il consumo di valore che riduce la prospettiva futura di tutto il sistema (finanziario, economico e sociale).
Da questa condizione globale, come da ogni crisi, nascono le opportunità per coloro che riescono a guardare oltre e a interpretare i segni dei tempi. La Produzione snella è la risposta alla de-industrializzazione dei nostri territori dovuta a un costo del lavoro troppo alto rispetto al suo valore aggiunto. È il nuovo approccio che ci sta segnando il tramonto del post-fordismo e del taylorismo.
Ma la Produzione snella richiede strutture altamente organizzate e professionisti in grado di analizzare i processi produttivi per individuarne e abbatterne gli sprechi e le stagnazioni di risorse.
Da qui, nelle imprese di ogni dimensione, nasce l’esigenza di una nuova classe dirigente in grado di interpretare i segni in evoluzione e architettare una nuova organizzazione produttiva agile e fluida, che si adatti alle effettive richieste del mercato.
Per chi saprà coglierla in tempo, la terza rivoluzione industriale è in atto: si chiama Produzione snella.
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