CTQ S.p.a. è agenzia formativa accreditata dalla Regione Toscana con DGR 1663 del 20/04/ 2009 (Codice Accreditamento SI0155) e ha recentemente superato l’iter di istruttoria per l’Accreditamento come agenzia formativa nella Regione Emilia Romagna. Questi requisiti permettono ai residenti e alle aziende ubicate nelle due regioni di ottenere finanziamenti per la partecipazione alle nostre attività formative a catalogo.
Grazie alla nostra costante attenzione verso le opportunità offerte da bandi pubblici, Fondi Interprofessionali e Fondi Strutturali FSE e FESR forniamo supporto per la presentazione di piani formativi aziendali o voucher individuali destinati a finanziare le attività formative del nostro catalogo e progetti formativi ideati ad hoc sulla base di specifiche necessità aziendali.
I Fondi Paritetici Inteprofessionali nazionali per la formazione continua sono organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle Parti Sociali attraverso specifici Accordi Interconfederali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale.
Possono essere istituiti Fondi Paritetici Interprofessionali per ciascuno dei settori economici dell´industria, dell´agricoltura, del terziario e dell´artigianato; gli Accordi Interconfederali possono prevedere l´istituzione di Fondi anche per settori diversi, nonché, all´interno degli stessi, la costituzione di un´apposita sezione per la formazione dei dirigenti.
Nel corso del 2003, con l´istituzione dei primi dieci Fondi Paritetici Interprofessionali, si realizza quanto previsto dalla legge 388 del 2000, che consente alle imprese di destinare la quota dello 0,30% dei contributi versati all’INPS (il cosiddetto “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”) alla formazione dei propri dipendenti. I datori di lavoro potranno infatti chiedere all’INPS di trasferire il contributo ad uno dei Fondi Paritetici Interprofessionali, che provvederà a finanziare le attività formative per i lavoratori delle imprese aderenti.
Il Fondo sociale europeo (FSE) fa parte dei Fondi strutturali dell’UE, ideati per ridurre le differenze nella qualità di vita e nella prosperità esistenti fra regioni europee e fra Stati membri, e serve dunque a incentivare la coesione sociale ed economica.
L’FSE si dedica alla promozione dell’occupazione nell’UE, aiutando gli Stati membri a preparare al meglio la forza lavoro e le aziende di fronte alle nuove sfide globali. In breve:
– il finanziamento viene fornito in particolare a Stati membri e regioni in cui lo sviluppo economico è più arretrato;
– si tratta di un elemento chiave della strategia UE 2020 per la crescita e l’occupazione, la cui finalità è migliorare la vita dei cittadini comunitari offrendo loro nuove competenze e maggiori opportunità di lavoro;
– si pensi che tra il 2007 e il 2013 regioni e Stati membri dell’UE si divideranno un totale di 75 miliardi di euro per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Nel 2000, l’UE adotta la strategia di Lisbona per fare dell’Europa l’economia basata sulla conoscenza più avanzata entro il 2010. Tra le sue finalità, a livello comunitario, figurano il conseguimento di un tasso di occupazione complessiva del 70% e di un tasso di occupazione femminile superiore al 60%. In seguito viene aggiunto l’obiettivo dell’aumento del tasso di occupazione dei lavoratori anziani al 50% entro il 2010.
Per sostenere la strategia di Lisbona, l’FSE adotta le seguenti priorità per il periodo 2000-2006:
-una serie di politiche attive per il mercato del lavoro al fine di combattere e prevenire la disoccupazione;
– pari opportunità per tutti in termini di accesso al mercato del lavoro;
– il miglioramento della formazione e dell’istruzione, nell’ambito di una politica di apprendimento permanente per migliorare l’accesso al mercato del lavoro, mantenere l’occupabilità e promuovere la mobilità lavorativa;
– una forza lavoro qualificata e flessibile e nuove forme di organizzazione del lavoro;
lo sviluppo dell’imprenditorialità e di condizioni utili ad agevolare la creazione di posti di lavoro.
Oltre ad attuare azioni positive in favore della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, l’FSE segue un approccio mirato all’integrazione delle pari opportunità e nel 2000 vara l’iniziativa EQUAL, come laboratorio per sviluppare nuove forme di lotta contro la discriminazione e la disuguaglianza nel mercato del lavoro e per promuovere una vita lavorativa maggiormente inclusiva, combattendo la discriminazione e l’esclusione per motivi di sesso, origine etnica o razziale, religione o convinzioni personali, disabilità, età od orientamento sessuale.
La priorità del periodo 2007-2013 consiste nell’aumentare l’adattabilità di lavoratori, aziende e imprenditori mediante una maggiore capacità di prevedere e gestire positivamente il cambiamento economico. In tale ambito, l’FSE sosterrà la modernizzazione e il rafforzamento delle istituzioni del mercato del lavoro, le misure attive del mercato del lavoro e le azioni di apprendimento permanente, anche all’interno delle aziende.
L’FSE continua ad affrontare le problematiche dell’occupazione, garantendo l’accessibilità e favorendo la partecipazione al mercato del lavoro. Il Fondo si impegna altresì nella prevenzione dell’esclusione sociale e nella lotta alla discriminazione assicurando l’accesso e l’inserimento dei “lavoratori svantaggiati”.
Dal 2007, inoltre, l’FSE rafforza la capacità delle istituzioni pubbliche di elaborare e attuare politiche e servizi e promuove i partenariati tra datori di lavoro, sindacati, ONG e pubblica amministrazione al fine di agevolare le riforme in materia di occupazione e inclusione.
La cooperazione transnazionale e l’innovazione saranno parte integrante di tutte le azioni dell’FSE.