Pasta, olio, vino, formaggi, salumi, dolci tipici…se pensiamo a quanti Paesi in tutto il mondo desiderano e richiedono le nostre eccellenze agroalimentari, la lista è pressoché infinita. Che l’Italia sia considerata il “Paese-guida” del settore agroalimentare non è una novità ma negli ultimi anni, nonostante la micidiale frenata dei consumi interni, sul fronte dell’export si è registrato uno sviluppo medio di 7-8% annuo e le prospettive per il 2015 sono più che ottime, in vista anche dell’evento planetario Expo Milano 2015, l’occasione per ri-affermare nel mondo l’eccellenza del Made in Italy agroalimentare.
Le opportunità di sviluppo internazionale non mancheranno e i mercati più promettenti saranno, oltre ai classici Stati Uniti e Regno Unito, i nuovi mercati emergenti come la Cina, il Brasile, l’India e quelli del Medio Oriente e dell’Est Europa, in particolare la Russia.
Per sfruttare questo enorme potenziale, alle aziende agroalimentari non sarà sufficiente avere prodotti straordinari riconosciuti in tutto il mondo per sostenere lo sviluppo internazionale; ma dovranno definire strategie mirate, sperimentare modelli vincenti, organizzarsi e dotarsi di figure professionali qualificate e preparate sull’esportazione dei prodotti agroalimentari nei mercati esteri e sull’internazionalizzazione delle imprese, per evitare spiacevoli inconvenienti. A seconda della natura dei prodotti, vigono infatti norme a tutela della sicurezza, igiene, tracciabilità del prodotto e dei suoi ingredienti ed etichettatura degli alimenti richieste dai Paesi destinatari a cui sottostare, che per caratteristiche e tradizioni molto diverse tra loro, prevedono requisiti non sempre omogenei e in continua evoluzione. Le esportazioni verso Paesi extra-UE sono spesso soggette a limitazioni (come nel caso delle carni o prodotti a base di carne), ad autorizzazioni del Paese importatore, a procedure doganali complesse ed alla presentazione di certificati di esportazione, certificati sanitari e di analisi.
Trattandosi di un processo complesso, non sempre le piccole e medie imprese italiane agroalimentari possiedono risorse e competenze adeguate per affrontare lo sviluppo internazionale, pertanto poter disporre nel mercato del lavoro di figure professionali specializzate in materia, aggiornate sulle ultime normative e che abbiano competenze nella compilazione e sottoscrizione dei certificati di accompagnamento delle partite, al fine di evitare spiacevoli e costosi contenziosi nelle dogane dei Paesi Terzi, rappresenta per esse un’enorme vantaggio.
Per questo, il Master in Qualità e Certificazione di Prodotto nelle Aziende Agroalimentari dedicherà, a partire dall’edizione primavera 2015, una particolare attenzione al tema dell’Export dei prodotti Agroalimentari, che come abbiamo visto rappresenterà un pilastro dell’economia di questo paese.
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di L. Ciappi