Formazione
08 Nov 2016

La nuova tabella nutrizionale in etichetta: non sottovalutarla!!!

Ed anche l’ultimo tassello del regolamento europeo in materia di etichettatura è oramai in via di applicazione. Dal 13 Dicembre 2016 infatti, il regolamento 1169/2011 (regolamento FIC) fissa l’obbligatorietà delle informazioni nutrizionali sull’imballaggio (ad eccezione di alcune categorie di prodotti per le quali non sono previste). Lo scopo principale di tali indicazioni è di avere una sempre maggiore tutela del consumatore che, grazie alla presenza dei valori nutrizionali avrà a disposizione una sempre più ampia gamma di informazioni in merito alla composizione dei cibi che acquista, aiutandolo pertanto in scelte sempre più consapevoli.

La necessità di norme sempre più precise in materia di etichettatura deriva dal fatto che tali informazioni non devono in alcun modo fornire descrizioni false, fuorvianti o ingannevoli. Pertanto, si è reso necessario apportare alcune importanti modifiche, rispetto alla precedente Direttiva. I maggiori cambiamenti delle tabelle nutrizionali riguardano essenzialmente il formato dell’elenco dei macronutrienti, il fatto che non sia più richiesto il quantitativo di sodio ma bensì quello di sale (di più facile comprensione per il consumatore medio) o la volontarietà di indicare il quantitativo di fibre. Fino al 13 Dicembre 2016, l’etichettatura nutrizionale è volontaria a meno che non siano presenti dei “claims”, vale a dire indicazioni nutrizionali o salutistiche definite dal regolamento 1924/2006.  Come detto, inoltre, alcuni alimenti (Allegato V del regolamento 1169/2011) saranno esclusi dall’indicazione dei valori nutrizionali, come ad esempio il sale, le piante aromatiche, le gomme da masticare, gli aromi, gli alimenti confezionati in imballi molto piccoli. Inoltre, l’articolo 29 del regolamento FIC spiega che la sezione sulla dichiarazione nutrizionale non si applica anche agli alimenti coperti dalla direttiva 2002/46/CE (integratori alimentari).

Ma quindi, quali sono i requisiti obbligatori? L’articolo 30 richiede che, se l’etichetta deve contenere le informazioni nutrizionali, essa deve includere il valore energetico espresso sia in kilo-calorie che in kilo-joules, il contenuto in grammi rispettivamente di grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale, mentre, su base volontaria possono essere aggiunti elementi come grassi monoinsaturi, polinsaturi, polioli, amido, fibre o eventuali vitamine e minerali presenti in quantità significative. Tali valori, devono obbligatoriamente essere espressi per 100 g o 100 ml di prodotto, mentre su base volontaria possono essere inseriti anche i valori per porzione (una fetta di torta) o per unità di consumo (metà pacchetto), cui possono essere aggiunti anche i valori delle % delle assunzioni di riferimento, rapportate al consumo giornaliero medio della dieta di un adulto. Le informazioni devono essere presentate nello stesso campo visivo, in un formato chiaro, rispettando le dimensioni di leggibilità minime previste e secondo l’ordine definito nell’allegato XIV del regolamento.

Per concludere, il calcolo delle quantità delle sostanze nutritive da dichiarare si riferisce all’alimento così com’è venduto (se pronto al consumo) o dichiarato rispetto ai valori che si otterrebbero dopo la cottura o la preparazione da parte del consumatore. Pertanto, i valori dichiarati, fuorché quelli energetici, sono valori medi, stabiliti in base ad analisi del prodotto, al calcolo effettuato su valori medi noti o effettivi, relativi agli ingredienti utilizzati oppure, tramite il calcolo effettuato partendo da dati generalmente stabiliti e accettati.

Ma non finisce qui; una volta calcolati tali valori, che dovrebbero essere garantiti per tutta la shelf-life del prodotto, è necessario dichiararli nella maniera corretta, rispettando le regole di arrotondamento e le tolleranze analitiche stabilite dalle linee guida dell’Unione europea destinata alle autorità competenti, per quanto concerne la fissazione delle tolleranze per i valori nutrizionali indicati in etichetta. Le tolleranze (differenze accettabili tra valori nutritivi dichiarati e quelli stabiliti nel corso di un eventuale controllo ufficiale) sono estremamente importanti, in quanto, a causa di variazioni naturali, il contenuto di sostanze nutritive degli alimenti non può corrispondere esattamente a quello che viene indicato in etichetta. È necessario quindi, che vi sia un alto grado di precisione nella formulazione e nella stesura di tali indicazioni, con un rigoroso rispetto di tutti gli obblighi previsti dalla legge.

di A.Latino

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