“Tornare ad essere competitivi, organizzati e sereni si può, con il Lean Management!”: parla la titolare Simona Cucini.
Cosa ti ha convinta a scegliere di trasformare l’azienda secondo i principi del Lean management? Cosa esattamente ha fatto “scoccare la scintilla”?
La trasformazione Lean è stata richiesta da me stessa, perché non riuscivamo a uscire da un tunnel dove eravamo sprofondati nel 2013: tutto era nascosto, non c’era niente di visibile e quindi non si capiva perché non avevamo profitti, non avevamo tranquillità aziendale che ci facesse vivere una giornata serenamente. Ciò che ha fatto scoccare la “scintilla” è stata proprio la necessità primaria di dare una svolta a questa situazione e di uscirne.
Quali sono stati i passi successivi a questa consapevolezza che vi hanno condotti ad intraprendere questo percorso?
Prima di tutto la curiosità che mi aveva sollevato il consulente CTQ quando è venuto in azienda e mi ha parlato di questo nuovo sistema di lavoro. Da lì, ho cercato di documentarmi attraverso la lettura di molti libri, per capire e conoscere l’argomento, perché altrimenti non avevo possibilità né di parlare e né di capire interfacciandomi con lui, dato che era una cosa completamente nuova. Da quel momento, attraverso una serie di visite guidate in aziende che avevano già intrapreso la trasformazione Lean, e vedendo con i miei occhi ,materialmente applicata la filosofia Lean ho capito che tutto quello che avevo letto sui libri poteva essere effettivamente realizzato anche nella mia azienda.
Hai visto dei benefici? Se sì, quali sono stati i principali?
I benefici sono stati numerosi: prima di tutto avere uno stabilimento produttivo dove è un piacere portare i clienti in visita, cosa che prima della trasformazione Lean mostravo assolutamente il ciclo produttivo, ma solo un showroom, dove c’era il prodotto finito. Oggi, invece, far entrare i clienti/fornitori sia italiani che esteri in azienda e ricevere gli elogi per l’ordine, la pulizia e l’organizzazione…è il massimo che ci si può aspettare. Prima, l’elogio veniva per la grandezza dello stabilimento e tutti pensavano che dentro ci fosse chissà che cosa, poi entrando regnava il caos, tutto era disorganizzato. L’esterno non rispecchiava l’interno. Dalla Lean magicamente sono arrivati 3 pilastri fondamentali su cui sia basa oggi la mia azienda: Serenità, Responsabilità (adesso tutti sono responsabili del proprio lavoro, prima nessuno si assumeva delle responsabilità) e Analisi (maniacale in ogni fase: dalla produzione al commerciale, dalla comunicazione al nostro sito web). Adesso è tutto un flusso trasversale, non è più solo sul prodotto o sull’organizzazione strutturale della fabbrica, perché tutto quanto viene analizzato in Lean.
Chi sono stati i protagonisti del cambiamento? Chi ci ha lavorato in azienda?
Prima di tutto i consulenti del CTQ che ci hanno affiancato e presi per mano in questo percorso; dopodiché all’interno dell’azienda mio fratello Fabio e Alessandro hanno fatto tutta la parte di analisi e di realizzazione: capire come tutto si muoveva e cosa ci occorreva per fare la struttura Lean. Quindi sia lo studio che l’applicazione. Oltre al coinvolgimento di tutti gli operatori che, sapendo come si sviluppano determinati lavori o i problemi che c’erano nella produzione, hanno supportato mio fratello ed Alessandro in tutto il processo di trasformazione Lean.
Ci sono state delle difficoltà? Quali le principali? Come le avete superate?
Ci sono state molte difficoltà iniziali, non è stato un procedimento di trasformazione Lean semplice, perché all’inizio tutto era nella testa dei consulenti CTQ: già vedevano la trasformazione, avevano già chiaro quali erano i passi da fare..noi no! La principale difficoltà è stata la comunicazione tra noi e il team CTQ, nonchè il trasferimento di questa nuova visione produttiva e organizzativa nella nostra mente. Chi è abituato a un sistema di produzione a lotti Fordista, dire si produce un pezzo per volta, è impensabile ed entri naturalmente nel panico. Un altro problema è stato il coadiuvare l’attività di produzione quotidiana (l’evasione degli ordini, il problema con il fornitore etc..) con tutto il cambiamento in atto…ecco, anche quello è stato molto difficile. Tutta la trasformazione Lean è avvenuta in circa 2 anni, ma grazie alla volontà nel voler raggiungere l’obiettivo che ci eravamo posti bene in mente e comunque il fatto di aspirare alla semplicità, alla normalità e al miglioramento, ci ha fatto andare avanti. Poi è stata soprattutto la determinazione del team CTQ, che ci ha fatto superare certi momenti di difficoltà e di scontro tra noi, perchè quando non capivamo certi cambiamenti, avevamo paura e ci fermavamo; il fatto che lui ci indirizzasse e ci dicesse: “dobbiamo fare così altrimenti non arriviamo da nessuna parte!”, ci ha aiutato.
“Queste difficoltà le abbiamo superate anche con lo studio, leggendo libri sull’argomento e coinvolgendo tutto l’organico”
CTQ arrivava con l’applicazione pratica di certi processi e a noi però ci mancava la teoria, pertanto lo studio individuale ci è servito molto in certe fasi.
Che consiglio daresti ad un altro imprenditore che non conosce la Lean ma sente il bisogno di migliorare la propria azienda?
Il consiglio è quello, prima di tutto, di andare a visitare le aziende di vari settori, che sono strutturati e lavorano in Lean. Da lì’, carpire i segreti profondi di questa filosofia che sono appunto la serenità, l’organizzazione e la semplicità ed analisi. Perché noi Italiani non siamo abituati ad analizzare le cose, siamo un po’ fatalisti da questo punto di vista. Inoltre, consiglio di approfondire le proprie conoscenze sulla materia Lean, studiando, poiché sono essenziali per comprendere l’applicazione di certi strumenti e la messa in pratica di certi processi. Sicuramente, aver avuto a fianco un team professionale ed esperto in materia come CTQ, che ci ha guidato passo passo in questa trasformazione è stato il valore aggiunto. Infine, il mio augurio è quello di vedere molte altre aziende intraprendere questo percorso di miglioramento organizzativo e produttivo, che va a beneficio non solo del singolo produttore, ma di tutta la comunità.